La comunicazione interculturalle. Roma. 2004. 199 p.
L’indagine che qui si presenta ? un primo approccio, serio e
documentato, anche se inevitabilmente non esaustivo, sulle reali
dimensioni di un fenomeno importante per le societ? modee: la
comunicazione interculturale, e gli aspetti specifici della presenza e
del ruolo dei media nelle migrazioni. La FUSIE, che ? la voce storica
delle testate italiane all’estero, ha inteso proporre al CNEL –
istituzione che dal 1970 ad oggi ha coerentemente svolto una funzione
di grandissima rilevanza nell’analisi dei problemi migratori – una
riflessione e un approfondimento sui termini attuali del rapporto tra
media e problematiche dell’innovazione sociale, culturale e politica
dei migranti. Si ? ritenuto che potesse essere importante una lettura
contestuale dei problemi dell’informazione degli immigrati in Italia e
degli italiani all’estero, non solo per la convinta adesione culturale alla
visione unitaria del fenomeno migratorio ma anche come contributo,
pur modesto, ad uno sforzo necessario di impegno per la
valorizzazione ed il rispetto delle comunit? migranti e per la
progressiva integrazione dei lavoratori stranieri in una societ? che sta
diventando sempre pi? interetnica.
L’indagine che qui si presenta ? un primo approccio, serio e
documentato, anche se inevitabilmente non esaustivo, sulle reali
dimensioni di un fenomeno importante per le societ? modee: la
comunicazione interculturale, e gli aspetti specifici della presenza e
del ruolo dei media nelle migrazioni. La FUSIE, che ? la voce storica
delle testate italiane all’estero, ha inteso proporre al CNEL –
istituzione che dal 1970 ad oggi ha coerentemente svolto una funzione
di grandissima rilevanza nell’analisi dei problemi migratori – una
riflessione e un approfondimento sui termini attuali del rapporto tra
media e problematiche dell’innovazione sociale, culturale e politica
dei migranti. Si ? ritenuto che potesse essere importante una lettura
contestuale dei problemi dell’informazione degli immigrati in Italia e
degli italiani all’estero, non solo per la convinta adesione culturale alla
visione unitaria del fenomeno migratorio ma anche come contributo,
pur modesto, ad uno sforzo necessario di impegno per la
valorizzazione ed il rispetto delle comunit? migranti e per la
progressiva integrazione dei lavoratori stranieri in una societ? che sta
diventando sempre pi? interetnica.