avrei concesso tutto il tempo necessario per riflettere, ma gli è bastata
appena una settimana per dirmi al telefono che, per il mio bene, era me-
glio che non tornassimo insieme. L’apice della sofferenza l’ho raggiunta
quando, poco tempo dopo, ho saputo che stava con un’altra: classico
epilogo!
A distanza di un anno, mi chiedo ancora com’è possibile essere così
vigliacchi.... Quel che più mi fa star male è che questa esperienza mi ha
lasciato, come segno indelebile, una profonda sfiducia negli uomini,
nell’idea o ideale dell’amore “per sempre”.
Se mi guardo attorno, sono circondata da coppie che si sfaldano, a
tutte le età. Anche con figli. Chissà perché, quasi sempre la causa è que-
sta eterna sindrome di Peter Pan che colpisce molti uomini....
Lei mi risponderà che Dio è l’unica certezza! Ma non sa quanto
questa convinzione mi sia stata di conforto negli ultimi mesi. Probabil-
mente, però, la mia fede non è così forte da farmi credere che nulla
avviene per caso, che Dio ha per noi progetti che, a volte, non riusciamo
a comprendere, ma che dobbiamo accettare con serenità.
Sto sforzandomi di guardare la vita in positivo e continuare a credere
nei valori di sempre: nella famiglia, in primo luogo, nell’onestà, nel-
l’amore e nel rispetto del prossimo. Sono troppo giovane per vedere il
futuro così nero.... Vorrei però che il mio cuore seguisse la mia mente.
Forse, solo così potrò trovare finalmente un po’ di pace.
Una ragazza delusa
Un anno non è un periodo di tempo abbastanza lungo per poter valu-
tare i fatti con distacco e in modo equanime....
Nell’attesa che il tempo completi il suo onesto mestiere di calmante,
vorrei darle un paio di suggerimenti. Il primo: se è devota di qualche
santo, vada ad accendere un bel cero davanti alla sua statua, come ex
voto per lo scampato pericolo. Perché il legame con il suo ex avrebbe
potuto portarla a legarsi definitivamente a lui con il matrimonio.... Ma
sarebbe stato un errore.
La fragilità del suo ragazzo avrebbe forse tardato qualche tempo a
manifestarsi, ma sarebbe sicuramente emersa. Era stato troppo protetto,
guidato, mantenuto in uno stato psicologico di dipendenza. Da tutti. E
anche la fidanzata aveva dato una mano a mantenerlo in questo stato,
assumendo nei suoi confronti un ruolo materno.
... Meglio che [la reazione] sia avvenuta prima del matrimonio. È
stato sacrificato il legame con una fidanzata, non quello con una moglie
(e magari dei figli). Forse è stato un po’ ipocrita nel dirle che, “per il suo
bene”, era meglio separarsi. Ma senza volerlo, ha detto proprio la verità:
la rottura del legame è stato un bene per la fidanzata. Oltre che per lui.
Il secondo suggerimento è di non trarre conclusioni affrettate.... non
riduca tutti gli uomini alle dimensioni — psicologiche e morali — del
Famiglia cristiana
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