mente schiarito dal sole che sembra quasi un albino. Le sopracciglia ag-
grottate sono quasi bianche. E bianche sono anche le ciglia che si muo-
vono leggere sopra gli stretti occhi nocciola, screziati di giallo. Le lentig-
gini per tutto il corpo fanno l’effetto di una spruzzata di caffè. Le gambe
muscolose, le braccia forti, il ventre asciutto, teso. Ha l’aria di un ragaz-
zino scontroso e irascibile.
— Allora, hai deciso di andare a Napoli con Suna?
— Sì, il traghetto parte alle sette.
— Da quando siamo sposati è la prima volta che fai di testa tua.
— Beh...
— Che cazzo significa? [What the f
***
does it mean?]
— Non lo so.
— È la storpia che ti mette contro di me.
— Perché ce l’hai tanto con lei?
— La giudico per quello che è: una troia [a bitch].
— Ma perché?
— Perché non è naturale; mi rompe i coglioni [she breaks my balls].
— Che vuol dire naturale?
— Che segue la natura.
— Cioè?
— Per una donna la natura è una cosa dolce, femminile; quella non
fa che parlare a vanvera e dire cazzate [to bullshit] e rompere l’anima alla
gente.
— Io sono naturale?
— Tu sì, fin’ora sì, ma ora proprio ti metti contro natura.
— Perché decido di partire?
— Tu di natura sei buona, calma, affettuosa, paziente, remissiva; oggi
invece fai la stravagante, vai contro natura.
— Ma se mi va di fare così, anche questo fa parte della mia natura.
— No, io ti conosco benissimo, è inutile che imbrogli; tu di natura sei
diversa, sei una donna vera, molto femminile e ora fai così solo per imi-
tare quella mezza donna.
— Dici così perché ti rompe le scatole che io parto.
— No, dico così perché ti amo, e pure tu mi ami, anche se vai a letto
con un altro, ami me, hai bisogno di me, dipendi da me.
È vero. Quando parla così sembra un vecchio che ha rinunciato
coscientemente ad ogni volontà di possesso. Ma ha una forza terribile in
quelle sue braccia bionde e con questa forza tiene in piedi il nostro ma-
trimonio. Io sono innamorata di quelle braccia.
Donna in guerra
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