banda si fermava e cominciava un altro pezzo. Nuto, in mezzo, portava
tutti col clarino [clarinet].
Nora gridò che facessi smettere il clacson. Versai un’altra tazza al mio
amico e gli chiesi quando tornava a Bubbio.
— Anche domani, — disse lui, — se potessi.
Quella notte, prima di scendere a Oakland, andai a fumare una
sigaretta sull’erba, lontano dalla strada dove passavano le macchine, sul
ciglione vuoto. Non c’era luna ma un mare di stelle, tante quante le voci
dei rospi e dei grilli. Quella notte, se anche Nora si fosse lasciata rove-
sciare sull’erba, non mi sarebbe bastato. I rospi non avrebbero smesso
di urlare, né le automobili di buttarsi per la discesa accelerando, né
l’America di finire con quella strada, con quelle città illuminate sotto la
costa. Capii nel buio, in quell’odore di giardino e di pini, che quelle
stelle non erano le mie, che come Nora e gli avventori [bar customers] mi
facevano paura. Le uova al lardo, le buone paghe, le arance grosse come
angurie, non erano niente, somigliavano a quei grilli e a quei rospi. Va-
leva la pena essere venuto? Dove potevo ancora andare? Buttarmi dal
molo?
Adesso sapevo perché ogni tanto sulle strade si trovava una ragazza
strangolata in un’automobile, o dentro una stanza o in fondo a un vi-
colo. Che anche loro, questa gente, avesse voglia di buttarsi sull’erba,
d’andare d’accordo coi rospi, di esser padrona di un pezzo di terra quan-
t’è lunga una donna, e dormirci davvero, senza paura? Eppure il paese
era grande, ce n’era per tutti. C’erano donne, c’era terra, c’era denari.
Ma nessuno ne aveva abbastanza, nessuno per quanto ne avesse si fer-
mava, e le campagne, anche le vigne, sembravano giardini pubblici,
aiuole finte come quelle delle stazioni, oppure incolti, terre bruciate,
montagne di ferraccio. Non era un paese che uno potesse rassegnarsi,
posare la testa e dire agli altri: “Per male che vada mi conoscete. Per
male che vada lasciatemi vivere”. Era questo che faceva paura. Neanche
tra loro non si conoscevano; traversando quelle montagne si capiva a
ogni svolta che nessuno lì si era mai fermato, nessuno le aveva toccate
con le mani. Per questo un ubriaco lo caricavano di botte [was beaten
black and blue], lo mettevano dentro [was thrown in jail], lo lasciavano
per morto. E avevano non soltanto la sbornia, ma anche la donna cat-
tiva. Veniva il giorno che uno per toccare qualcosa, per farsi conoscere,
strozzava una donna, le sparava nel sonno, le rompeva la testa con una
chiave inglese.
Nora mi chiamò dalla strada, per andare in città. Aveva una voce, in
distanza, come quella dei grilli. Mi scappò da ridere, all’idea se avesse
saputo quel che pensavo. Ma queste cose non si dicono a nessuno, non
serve. Un bel mattino non mi avrebbe più visto, ecco tutto. Ma dove an-
dare? Ero arrivato in capo al mondo, sull’ultima costa, e ne avevo abba-
stanza. Allora cominciai a pensare che potevo ripassare le montagne.
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Lamerica