piano scientifico. Gemelli venne incaricato dal Sant’Uffizio di indagare
sullo scritto del medico. La questione delle stimmate è importante. È
l’eroicità delle virtù che potrebbe orientare alla considerazione sopran-
naturale del fenomeno e non viceversa [padre Pio’s heroic virtues could jus-
tify attributing his stigmata to a supernatural cause]. Ciò è avvenuto nel
corso del processo per cui oggi sono definitivamente sfatate [debunked]
le accuse di autolesionismo, prodotte con acido fenico, ripetute da Ago-
stino Gemelli.
La maggior parte dei problemi a padre Pio li hanno provocati per-
sone che stavano intorno a lui. Nel 1920 monsignor Gagliardi, vescovo
di Manfredonia, la diocesi pugliese dove si trova San Giovanni Rotondo,
rimproverava ad alcuni religiosi del convento di fare di padre Pio un
fenomeno pilotato [reproached some friars for manipulating padre Pio’s case].
Sono sempre i frati, insieme ad altri, a spiare con microspie e registratori
i colloqui privati, financo [even] nel confessionale, di padre Pio.
Lui sapeva e sopportava. Tuttavia è sempre stata attribuita alla Santa
Sede l’attività di spionaggio. Il processo ha stabilito l’assoluta falsità delle
accuse. È vero che la Santa Sede ebbe copia delle registrazioni e che le
valutò attentamente. Oggi quei testi, per un periodo conservati nel-
l’Archivio segretissimo del Sant’Uffizio, non esistono più. Sono stati
bruciati. Anche sulle accuse di immoralità rivolte a padre Pio, vere ca-
lunnie, è stata ormai fatta piena luce. Il vescovo Maccari durante la
visita canonica del 1960 aveva raccolto voci di presunte relazioni ses-
suali di padre Pio con devote che salivano di notte al convento. Le testi-
monianze processuali hanno chiarito che si è trattato di espressioni
isteriche di fanatismo di alcune donne. Le due visite canoniche di
monsignor Paolo Philippe (1961 e 1969) riequilibrano le valutazioni di
Maccari.
Così come padre Pio viene completamente scagionato da accuse di
dolo o raggiro [fraud or trickery] circa l’amministrazione delle offerte co-
spicue dei fedeli. Le carte processuali confermano che vi sono stati di-
sguidi [bureaucratic inefficiency], polemiche e conflittualità, ma che esse
riguardano il comportamento di alcuni altri cappuccini e non di padre
Pio. Questi fatti, tuttavia, sbarrarono la via del processo di beatifica-
zione. La Postulazione cappuccina il 23 aprile 1979 si rivolse diretta-
mente al Papa, il quale dopo tre anni di attenta analisi sui carteggi
esistenti in Vaticano rilasciò il nulla osta [official Vatical permission], e la
causa partì nella diocesi di Manfredonia. Sono stati ascoltati 74 testi-
moni e redatti 104 volumi. La Congregazione delle cause dei santi fa
osservare che la santità di vita di padre Pio, dovuta ad un amore intenso
per la Chiesa, messo a dura prova all’interno della stessa Chiesa, costi-
tuisce un modello straordinario di identificazione con Cristo morto e
risorto.
La beatificazione
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