В сборник рассказов писателя реалиста Джованни Верга "Жизнь среди
полей" ("Vita dei campi") описывается жизнь сицилийских крестьян. В
сборнике представлены следующие рассказы: "Cavalleria rusticana",
"La lupa ", "Nedda", "Fantasticheria", "Jeli il pastore", "Rosso
Malpelo", "L'amante di Gramigna", "Guerra di santi", "Pentolaccia",
"Il come, il quando, ed il perche".
Вместе с аудиокнигой здесь выложен pdf-файл, где Вы найдете тексты всех рассказов Джованни Верга "Tutte le novelle". И также отдельный файл с рассказом "La lupa" на итальянском и русском языках.
Vita dei campi è la prima opera verista di Giovanni Verga.
L'opera è una raccolta di otto novelle pubblicata per la prima volta nel 1880. Raccoglie racconti scritti fra il 1878 (il primo è Rosso Malpelo) e il 1880. Protagonisti sono contadini, pastori, minatori, uomini della campagna siciliana in cui domina il latifondo.
Verga, oltre a raccontare le vicende di personaggi di umile estrazione sociale, ne assume anche il punto di vista, oltre alla prospettiva culturale e linguistica: la voce narrante non è più quella dell'autore, ma dei protagonisti stessi. L'adesione alla nuova poetica è dichiarata esplicitamente nella premessa alla novella L'amante di Gramigna nella lettera dedicatoria a Farina, ma evidente anche in un altro racconto programmatico, Fantasticheria, che illustra la genesi dei Malavoglia.
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Vita dei campi è la prima opera verista di Giovanni Verga.
L'opera è una raccolta di otto novelle pubblicata per la prima volta nel 1880. Raccoglie racconti scritti fra il 1878 (il primo è Rosso Malpelo) e il 1880. Protagonisti sono contadini, pastori, minatori, uomini della campagna siciliana in cui domina il latifondo.
Verga, oltre a raccontare le vicende di personaggi di umile estrazione sociale, ne assume anche il punto di vista, oltre alla prospettiva culturale e linguistica: la voce narrante non è più quella dell'autore, ma dei protagonisti stessi. L'adesione alla nuova poetica è dichiarata esplicitamente nella premessa alla novella L'amante di Gramigna nella lettera dedicatoria a Farina, ma evidente anche in un altro racconto programmatico, Fantasticheria, che illustra la genesi dei Malavoglia.